Il Signor G ha smesso di riposare

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Lampi di vita

Un improvviso bruciore nelle palpebre, apre gli occhi e un bagliore quasi lo acceca, deve richiuderli. Cerca di riaprirli, ma la luce è troppo forte. A stento riesce a tenerli socchiusi.

Cerca di muoversi ma è come se fosse bloccato. Non sente più il braccio destro: è rimasto sotto la sua testa per tutto la notte ed è intorpidito.

Cerca di muovere la testa, ma un dolore lo coglie al collo.

La giacca gli si è arrotolata tutta intorno al corpo e si è raggruppata sotto il suo fianco che ora gli duole come se avesse preso un pugno. Eppure gli sembrava di averla tolta prima di addormentarsi. Forse se l’era messa durante la notte colto da freddo.

Le scarpe erano lì, strette dal braccio sinistro.

Sorpreso per la prima volta dalla luce del sole della mattina, ora riprendeva a muoversi lentamente. Il sole non era poi così insopportabile ora e il tepore della mattina gli accarezzava il viso.

– Signore, Signore, perché dorme per terra? – una voce lo sorprese.

Seguì la voce e vide un bambino con in mano qualcosa, sembrava una specie di trenino.

– Perché sono stanco – rispose.

– Ma ora ti sei riposato, vero? Perché non ti alzi? – replicò il bambino.

Con una smorfia girò scocciato la testa. Voleva zittire il bambino, ma non lo trovò più, si era già allontanato e in ginocchio faceva scorrere su e giù il giocattolo sul marciapiede, accompagnandosi con dei versi.

Il Signor G si alzò e con le scarpe in mano fece i primi passi sulla via.

Il Signor G ha smesso di riposare.


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